Si sono conclusi il 26 gennaio, all’Alberghiero di Ladispoli, gli stage delle Classi Quinte. “E’ nostro dovere e rientra nella tradizione scolastica dell’Istituto di via Federici individuare le più efficaci sinergie fra il mondo della formazione e quello del lavoro. – ha affermato la Dirigente Scolastica Prof.ssa Vincenza La Rosa – A parlare sono i dati statistici. Nei Paesi in cui esiste una più compiuta interazione e integrazione fra scuola e sistema professionale, la disoccupazione giovanile scende. Un serio apprendistato che consenta agli allievi di confrontarsi con le realtà produttive di eccellenza del panorama nazionale e internazionale rappresenta una carta vincente per affrontare le sfide di un mercato sempre più competitivo”.
“All’Alberghiero di Ladispoli – ha aggiunto la Prof.ssa Giovanna Albanese, membro della Commissione Alternanza Scuola-Lavoro, insieme ai docenti Carmen Piccolo e Renato D’Aloia – lavoriamo da anni con i migliori professionisti del settore enogastronomico e turistico e siamo quindi in grado di offrire ai nostri studenti occasioni formative altamente qualificate. Gli allievi delle Classi Quinte che hanno cominciato il periodo di stage lunedì 14 gennaio, sono stati ospitati in strutture ricettive di grande prestigio, sia nella Capitale sia all’estero”: “E’ motivo di orgoglio, per noi, – hanno affermato la Prof.ssa Giovanna Albanese e il Prof. Filippo Gennaretti, Docente di Enogastronomia dell’Istituto Alberghiero di via Federici – aver potuto accompagnare alcuni studenti anche a Guilford e a Londra. Quattro di loro hanno svolto il tirocinio all’Hilton London Metropole e due a Guilford. L’Hilton, solo per fare un esempio, dispone di ben 7 cucine, è dotato di un moderno centro ricreativo e di un’ executive lounge, dista appena 15 minuti a piedi da Oxford Street, 600 metri dalla stazione di Paddington e 800 metri da Hyde Park. I nostri allievi hanno lavorato nelle cucine del Fiamma Restaurant (con menù internazionale), del Rackhouse (con piatti americani) e ai banchi dell’Edg Lounge & Bar’ per la preparazione di cocktail, bevande fredde ma anche pasti completi. Si tratta, come è facile comprendere, di un’opportunità straordinaria di crescita professionale, che contribuisce a migliorare ulteriormente l’offerta formativa, nel segno dell’eccellenza. Il nostro obiettivo è, da sempre, quello di offrire, a chi sceglie il nostro Istituto, un know-how di alta specializzazione, in grado di rappresentare il valore aggiunto di una scuola competitiva sul mercato nazionale e su quello globale”.
In origine era il Progetto 92: l’alternanza scuola-lavoro non esisteva ancora, almeno nelle forme e nelle modalità attuali, e i cosiddetti corsi di “Terza Area” o di professionalizzazione nascevano in via sperimentale per le scuole che liberamente volevano aderirvi. Fu poi la volta della L. 196/97 sul mercato del lavoro, quindi arrivò la Legge 53/2003. A partire dall’anno scolastico 2010/2011, la Terza Area è stata sostituita con i percorsi di Alternanza Scuola-Lavoro. E si è arrivati così alla 107 del 2015 (‘Buona Scuola’) con le sue più recenti modifiche. Al di là delle sfumature nominalistiche legate alla difficile gestazione legislativa, la ratio e l’obiettivo rimangono inalterati e si focalizzano sulla necessità di motivare gli studenti e di far acquisire loro competenze immediatamente spendibili nel mondo produttivo. “Non c’è bisogno di sottolineare – ha concluso la Prof.ssa Albanese – quanto siano importanti soprattutto per Istituti Superiori come i Professionali, metodologie basate sull’apprendimento in contesti organizzati e strutturati. A maggior ragione quando gli stage si svolgono nelle più prestigiose realtà aziendali del nostro Paese o del panorama internazionale”.
E presto, a partire, saranno gli studenti delle Classi Terze e Quarte.
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