Arte delicata e difficile legata al gusto e alla sua ricca articolazione, ma anche tecnica basata su precise conoscenze e competenze: il sommelier è una figura professionale ormai indispensabile nel settore della ristorazione.
E a spiegare tutti i segreti della degustazione dei vini, all’Alberghiero di Ladispoli, mercoledì 27 febbraio è stata Marta Zega, Sommelier di Primo Livello, ma soprattutto ex-studentessa dell’Istituto Professionale di via Federici. “E’ una grande gioia per noi accogliere la nostra allieva nelle vesti di docente. – ha affermato la Dirigente Scolastica Prof.ssa Vincenza La Rosa – La sua presenza oggi, con noi, dimostra la validità e l’efficacia dell’offerta formativa dell’Istituto Alberghiero ed è di importantissimo sprone per gli studenti che stanno frequentando attualmente i corsi”. “E’ nostra intenzione puntare molto sulla motivazione degli allievi – hanno aggiunto la Prof.ssa Donatella Di Matteo e il Prof. Bruno Mazzeo, Docenti di Sala dell’Istituto Alberghiero – Ascoltare dalla viva voce di una ex-studentessa il racconto e la descrizione delle prospettive occupazionali e della realtà professionale che attende i nostri studenti, una volta terminato il loro percorso scolastico, è molto più efficace di una qualsiasi lezione teorica “ex-cathedra”.
Marta Zega ha spiegato le caratteristiche della figura del sommelier, i cambiamenti conosciuti dalla professione negli ultimi anni e tutti i segreti dell’abbinamento cibo-vino. Ma, nel corso dell’incontro, è stata anche ricordata la storia e la curiosa provenienza linguistica della parola sommelier. Dall’antichità greca e latina al presente, dal simposiarca all’arbiter bibendi, dal coppiere rinascimentale al ‘Somigliere di Bocca e di Corte’ dell’Ottocento, fino ad arrivare all’attualità di una professione molto richiesta nel settore ristorativo. Sommelier, è stato sottolineato, deriva dalla parola latina ‘sagma’ che vuol dire ‘soma’, e si riferisce al carico trasportato dagli animali, compreso quello di vini. Il ‘saumelier’, nel francese provenzale, era quindi il ‘conduttore di animali da soma’, figura poi evolutasi nel senso di ‘cantiniere’ e ‘cameriere per la scelta e il servizio dei vini’.
Ma mercoledì 27 febbraio, nel Laboratorio di Sala dell’Istituto Alberghiero, Marta Zega ha tenuto anche e soprattutto una lezione pratica e dimostrativa di degustazione, con due vini del territorio e uno campano: Zio Carlo, Tenuta Tre Cancelli e Lacryma Christi. Una giornata all’insegna della teoria unita alla pratica: il connubio vincente di una formazione di qualità, pronta ad aprire le porte del futuro.
Leave a Reply