CERIMONIA AUGURI MUSEO PIGORINI

Anche l’Alberghiero di Ladispoli ha partecipato martedì 18 dicembre alla tradizionale cerimonia degli Auguri di Natale al Museo Nazionale Preistorico Etnografico ‘Luigi Pigorini’.

Il Direttore dell’U.S.R. Gildo De Angelis ha incontrato in questa sede i Dirigenti Scolastici della R.I.A.L., la Rete degli Istituti Alberghieri, costituitasi a giugno del 2017 fra i venticinque I.P.S.S.A.R. del Lazio e presieduta dalla Prof.ssa Carla Parolari, Dirigente Scolastica del ‘Vincenzo Gioberti’ di Roma.

“Abbiamo aderito da subito alla R.I.A.L. perché crediamo da sempre nella necessità di ‘fare rete’. – ha dichiarato la Dirigente Scolastica dell’Istituto Professionale di via Federici, Prof.ssa Vincenza La Rosa – Quello attivato dalla R.I.A.L., presieduta dalla collega Carla Parolari, è un importantissimo percorso di cooperazione e di condivisione. Il sistema dell’istruzione professionale italiano sta vivendo un momento storico caratterizzato da continue trasformazioni, che rendono indispensabile una riflessione condivisa e corale. Creare legami, sinergie e connessioni fra le scuole per vincere la sfida dell’innovazione e del cambiamento: è questo il senso più profondo e lo spirito che anima la R.I.A.L. Il confronto è sempre strumento di conoscenza e di crescita. Collaborare fa bene a tutti:  ai Dirigenti, ai Docenti e, quel che più conta, agli studenti”.

La R.I.A.L. si propone, dunque, nel panorama regionale, come ideale strumento organizzativo ed operativo  non solo per affrontare le criticità della gestione quotidiana delle Istituzioni scolastiche, ma anche e soprattutto per promuovere scambi e sinergie su temi di ampio respiro. “Lavorare in un’ottica di rete, in modo fattivo e non retorico, – sostengono i promotori – vuol dire migliorare la qualità dell’offerta formativa a vantaggio degli studenti, favorendo l’aggiornamento continuo e la ricerca dell’eccellenza”. 

A coordinare gli allievi dell’Alberghiero di via Federici, che il 18 dicembre hanno accolto i visitatori del Museo Pigorini e il pubblico del Concerto di Natale, sono state le docenti Carmen Piccolo e Chiara Pontecorvo.

L’incontro si è concluso con un brindisi di auguri, nell’imminenza delle vacanze natalizie.  

“Al termine dell’autunno, ci ritroviamo tutti ad un ideale bilancio di un altro anno solare, – si legge nel testo degli auguri che il Direttore dell’U.S.R. Gildo De Angelis ha rivolto quest’anno ai docenti, agli studenti e alle famiglie – quando si accendono le luci natalizie ed iniziamo a scambiarci i consueti auguri, il più delle volte di circostanza. Comunque, per chi scrive è ormai una lieta consuetudine inviarvi alcune sommesse quanto sincere riflessioni. I pastori del Presepe sono in cammino ed i Re Magi seguono la loro Stella Cometa, mentre siamo occupati, non senza qualche affanno, nella corsa agli acquisti dei doni e forse dimentichiamo alcuni passaggi essenziali, passaggi che possono anche prescindere dalle convinzioni religiose.  Tante fatiche per trovare l’oggetto più originale, mentre già nel VI secolo a. C., il filosofo cinese Lao Tzu, considerato il fondatore del taoismo, scrive: “La via del fare è l’essere”. La Scuola educa ed insegna ad “essere” per “fare”, consapevole da secoli ed ora confortata dalle più recenti scoperte delle neuroscienze, che se non stiamo bene con noi stessi, se non siamo sereni ed equilibrati, consapevoli e centrati, non possiamo né apprendere bene, né lavorare bene, né,  tantomeno, vivere bene. Chi e cosa si trova nel Presepe? Forse l’esatto contrario di quanto noi celebriamo: un Bambino povero, i cui genitori non hanno il denaro per un albergo “stellato”, non possono permettersi abiti griffati,  “settimane bianche”,  SUV o costose crociere invernali ai Caraibi e nemmeno uno smartphone di ultima generazione.  Nonostante questo, affermiamo di adorare il Bambino povero, scambiandoci strenne sovente tanto costose quanto inutili. In un siffatto contesto, quale autentica empatia si stabilisce tra noi e questo Bambino? Perché il nodo centrale è proprio questo: se vi sia sincera empatia tra il Bambino e noi. Altrimenti, ci ritroveremo nella solita, generalizzata, ridicola finzione. Se nascerà questa magica empatia, non percorreremo più aridi sentieri ma, oltre le siepi di rose bianche dei giardini, scopriremo un orizzonte nuovo, ove le stelle possono rilucere anche di giorno, perché rinnovato è il nostro animo. Così, questo Natale desidero pensare all’empatia di cui parla Edith Stein, allieva preferita di Edmund Husserl, atea in gioventù, entrata a 31 anni nella clausura del Carmelo di Colonia e uccisa nell’inferno di Auschwitz nel 1942, perché di origine ebrea. Canonizzata nel 1997 da Giovanni Paolo II e da questi proclamata patrona d’Europa, insieme a Caterina da Siena e Brigida di Svezia. In tal senso, porgo agli studenti ed alle loro famiglie, al Personale delle Scuole laziali come dell’Amministrazione ed alle Organizzazioni Sindacali, i miei più sinceri e fervidi auguri di scoprire ciascuno una personale, serena empatia con l’autentica essenza del Presepe, con le stesse parole di Edith Stein: “Dio sa di te sulla sua pelle, così come tu sai di lui sulla tua”.  


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