Era il 1504 quando Isabella D’Este regalò a Ferdinando d’Este un formaggio divenuto celebre. Ma la sua storia è molto più antica e conserva l’impronta dei pazienti monaci cistercensi dell’abbazia di Chiaravalle che nel XII secolo si trovarono di fronte alla necessità di conservare le eccedenze di latte. Nacque così l’idea di cuocerlo a lungo, aggiungervi il caglio e quindi sottoporlo alla salatura. Le caldaie dei monasteri divennero i primi caseifici della storia. Era nato il Grana Padano, anche se il nome di battesimo fu scelto più tardi. Per il momento si cominciò a chiamarlo familiarmente “caseus vetus”, “formaggio vecchio” (a causa della lunga stagionatura), per distinguerlo da quelli freschi, che andavano consumati in fretta. Il nome più diffuso, però, divenne presto proprio “grana”, per i granelli bianchi (cristalli di calcio), che punteggiavano la sua pasta semidura. Il processo produttivo rimase lo stesso per secoli e il “Grana Padano” si trasformò in uno dei pilastri dell’economia agricola padana. E all’Alberghiero di Ladispoli lunedì 6 febbraio è tornato l’appuntamento con Grana Padano, secondo una tradizione ormai consolidata, interrotta solo dall’emergenza sanitaria. Ospite d’onore è stato anche stavolta Paolo Parisse, formatore del Consorzio Tutela Grana Padano. Ad organizzare l’evento il Prof. Salvatore Esposito, Docente di Enogastronomia dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli, con la collaborazione del Prof. Michele Comito, del Prof. Renato D’Aloia e della Prof.ssa Carmen Piccolo. “Nel nostro Istituto puntiamo ogni giorno a porre gli studenti a contatto con le realtà produttive di eccellenza del Paese favorendone la conoscenza e la valorizzazione – ha sottolineato il Prof. Salvatore Esposito – Quello di Grana Padano è il più grande Consorzio di Tutela d’Europa. Si tratta del formaggio Dop più consumato al mondo. Nel nostro programma affrontiamo temi importanti quali lo studio dei PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) e dei marchi di qualità DOP. Da anni collaboriamo con il Consorzio di Tutela Grana Padano da sempre attento e sensibile alla formazione con il Progetto Nazionale “A scuola di cucina con Grana Padano”. Ringraziamo dunque Paolo Parisse per la sua presenza e per una lezione che ha entusiasmato i nostri studenti”. Paolo Parisse ha descritto le varie fasi del processo di produzione del “Grana Padano, per poi dare inizio ad una degustazione guidata, passando dall’analisi visiva a quella olfattiva e meccanico-gustativa. “Rivolgo il mio saluto e il mio grazie alla Dirigente Scolastica Vincenza La Rosa e ai suoi docenti per la loro ospitalità e per la sensibilità che dimostrano da anni in relazione al tema dell’educazione al consumo consapevole. – ha affermato Paolo Parisse – Quando nel 2005 il Consorzio di Tutela diede il via al Progetto “A scuola di cucina con Grana Padano”, solo alcune Istituzioni iniziavano a promuovere programmi formativi a largo raggio in materia di educazione nutrizionale. Ma subito trovammo piena condivisione e unità di intenti con l’Istituto Alberghiero di Ladispoli. Da allora la nostra amicizia non si è mai interrotta”. Appuntamento al prossimo anno.
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