Noi ad Ostia Antica
Il giorno 29 novembre 2022 le classi I A CAT, I B CAT, II A CAT e V A CAT sono state impegnate in un’uscita didattica ad Ostia Antica, accompagnate dai professori Federici, Fattoruso, Romagnoli e dalla prof.ssa Di Carlo. E’ stata un’uscita sostenibile e tarata sulla formazione dei futuri Geometri. Come si evince dall’immagine riportata sul sito dei Beni culturali, Ostia deve la sua fortuna al corso del fiume Tevere, un tempo differente da quello attuale.
Il termine “ostium” significa, infatti, bocca ed era all’ altezza dell’odierna Ostia Antica che il fiume aveva la sua foce. Per un progressivo insabbiamento del fiume ora la cittadella dista dalla costa 2 chilometri. Secondo la tradizione la struttura urbanistica venne fondata dal IV re di Roma, ma alcuni resti archeologici fanno più propendere per una datazione che si aggira tra il V ed il IV secolo avanti Cristo. Mentre proseguiva l’ottima spiegazione dell’archeologa Loretta Buonamici, gli alunni delle classi coinvolte hanno mostrato un sempre maggior interesse e coinvolgimento. Hanno provato una particolare emozione nel passeggiare sul Decumano e nel notare i segni dei carri che lo percorrevano. Intanto sono state impartite ampie spiegazioni di costruzioni e urbanistica.
Le classi si sono soffermate sull’opus reticulatum, il rivestimento dellopus caementicium, il cuore della muratura formato da pietrisco e malta, costituito da cubilia, blocchetti di pietra tronco-piramidali collocati con la base a vista. Notevole l’utilizzo di materiali di varia natura per esempio nelle tombe, dall’ argilla al marmo a seconda del censo. Grande risalto è stato dato anche all’ opus lataericium, praticamente perfetto. Ci sono state presentate le due scuole di pensiero che, ancora oggi, sostengono ora il restauro, ora la conservazione. Il restauro, infatti “ costituisce il momento metodologico del riconoscimento dell’opera d’arte, nella sua consistenza fisica e nella sua duplice polarità estetica e storica, in vista della sua trasmissione al futuro”. La conservazione non prevede interventi diretti sull’ opera d’arte ma solo il suo mantenimento in luoghi e ambienti idonei. Questo per spiegare il parziale restauro del teatro. Qui le scale salgono alla sommità della cavea con due ordini di gradinate ricostruite, mentre il corridoio centrale a livello della strada immette nell’ orchestra. Giunti al teatro i ragazzi hanno potuto riposarsi “comodamente” e per qualche minuto sui gradoni riservati ai ricchi. Ma ancora molti reperti parlanti ci attendevano. Abbiamo ammirato il piazzale delle Corporazioni con i suoi mosaici, in particolar modo quelli raffiguranti le navi onerarie ed il modius. I ragazzi si sono resi conto della vivacità e della varietà di vita che i romani conducevano. Abbiamo incrociato strade, quindi opere pubbliche, abbiamo ammirato un sito amato per i divertimenti e non solo, ci siamo beati del fascino di quei mosaici che ci riportano al commercio, ai beni prodotti e a quelli importati, abbiamo visto alcuni negozi e il thermopolium, ammiratissimo dai ragazzi. Infine non potevano mancare le insulae, già illustrate in classe e una domus patrizia. Le terme hanno stimolato la curiosità dei ragazzi. La presenza, ancora oggi, di vasche, di impianti per il riscaldamento, la narrazione di un pomeriggio alle terme trascorso tra figidarium, tepidarium e calidarium ci hanno presi per mano e trascinati in una sorta di SPA. Uscendo non poteva mancare la caserma dei vigili, imponente, elegante se immaginata nella sua struttura originaria. La caserma disponeva di un elegante portico dal quale si accedeva alle stanzetta dei militari. Due fontane fungevano da lavatoi e in un angolo era posta una latrina. I vigiles avevano un ruolo importante nell’ antica Roma perché erano impiegati sia come polizia urbana, sia come vigili del fuoco. Gli incendi, come insegna la storia, erano molto frequenti nell’antica Roma: per stuzzicare la memoria dei nostri ragazzi l’archeologa ha fatto riferimento all’ incendio avvenuto sotto Nerone. A conclusione dell’uscita tutte le classi coinvolte sono tornate a casa soddisfatte e convinte di aver appreso qualcosa in più.
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