L’anno scolastico 2020-2021, uno dei più difficili nella storia della scuola, si è appena concluso e fra poche settimane la campanella segnerà un nuovo inizio per gli oltre 8 milioni di studenti italiani che si accingono a tornare fra i banchi.
Ma Presidi, Vicepresidi e personale amministrativo non hanno mai smesso di lavorare per ultimare tutte le procedure necessarie ad una ripresa che assicuri il pieno rispetto delle norme di sicurezza prescritte dal Ministero dell’Istruzione.
Gli elementi di criticità, inutile nasconderlo, non sono stati del tutto eliminati e uno dei nodi più delicati da sciogliere rimane quello delle cosiddette classi-pollaio, che continuano a destare legittime preoccupazioni fra Dirigenti scolastici, docenti e famiglie. Dal Ministero sono giunte a più riprese rassicurazioni e promesse di impegno per la loro abrogazione, soprattutto per garantire il distanziamento fisico richiesto dalla normativa anti-Covid per la didattica in presenza. Tuttavia la scuola italiana sembra trovarsi di fronte ad una nuova situazione di stallo.
E’ quanto rischia di accadere anche all’Istituto Superiore ‘Giuseppe Di Vittorio’ di Ladispoli, un Istituto con tre diversi indirizzi di studio (Amministrazione Finanza e Marketing, Costruzioni Ambiente e Territorio, Enogastronomia ed Ospitalità Alberghiera) più un corso serale, divenuto nei decenni, grazie all’elevatissima qualità della sua offerta formativa, un punto di riferimento irrinunciabile per un vastissimo bacino di studenti del territorio.
“Il 3 luglio – spiegano la Dirigente scolastica Prof.ssa Vincenza La Rosa e il Vicepreside Prof. Sandro Pase – in seguito alle procedure di determinazione dell’organico di fatto, abbiamo inviato all’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio una richiesta di sdoppiamento per la classe 1^ A dell’Indirizzo Costruzioni Ambiente e Territorio, che conta già 35 studenti di cui 2 con disabilità e altri due – per ora solo potenziali – che hanno inoltrato istanza di iscrizione. Ebbene, ad oggi non abbiamo ricevuto ancora alcuna risposta dall’U.S.R. E’ una situazione molto difficile, come è facile comprendere, – aggiungono – che rischia di causare gravissimi disagi in vista della ripresa dell’anno scolastico e proprio per questo richiederebbe un intervento tempestivo per almeno due ordini di ragioni: da un lato, in un contesto di emergenza pandemica, è difficile per ogni Istituto individuare spazi adeguati a contenere un così elevato numero di studenti, tenendo conto del necessario distanziamento fisico prescritto dalla normativa anti-Covid; dall’altro ci sembra irricevibile la prassi che prevede di ‘dirottare’ gli “studenti sovrannumerari” verso altri indirizzi di studio. E’ impensabile consigliare a un allievo che chiede di iscriversi ad un corso per geometri, di confluire in un Liceo Classico, o in un Professionale Alberghiero. Significherebbe ignorare la sua motivazione, anzi la sua vocazione, e vanificare un lunghissimo lavoro di orientamento svolto per mesi nelle Scuola Medie. Dove finirebbero – concludono la Preside e il Vicepreside – la nostra professionalità e i princìpi deontologici cui ci siamo sempre ispirati e che hanno reso la nostra scuola una delle più apprezzate del territorio? Senza contare – aggiungono – che non esistono altri Istituti che offrano un indirizzo ‘Costruzioni Ambiente e Territorio’ se non a distanza di decine e decine di chilometri da Ladispoli. Non ottenere lo sdoppiamento che abbiamo richiesto causerebbe una situazione di estrema difficoltà e di profonda delusione in tutti coloro che continuano a credere nell’Istituzione scolastica, soprattutto in un periodo di emergenza e di disagio qual è quello che stiamo vivendo”.
Un campanello di allarme, quello del sovraffollamento scolastico nelle classi, che sta risuonando in questi giorni in varie scuole italiane. Ma nessun Paese può permettersi di ignorarlo, tornando fra i banchi a settembre con studenti stipati in spazi inadeguati. “Continueremo a lavorare senza sosta per la sicurezza dei nostri allievi, delle loro famiglie e di tutto il personale docente – ha affermato la Dirigente Vincenza La Rosa – ma è indispensabile per noi avvalerci del supporto degli Uffici scolastici regionali e sentire la loro vicinanza. Da soli non possiamo farcela”.
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