Sono in corso le attività di alternanza scuola-lavoro da parte della classe 5A C.A.T. (i nostri futuri geometri), in collaborazione con l’ufficio tecnico del comune di Ladispoli ed il Collegio dei geometri di Roma.
Nei giorni scorsi la classe con tecnici si sono recati sul posto, accessibile tramite il Lungomare Marina di Palo, nei pressi del bar Malecon, al fine di verificare le condizioni della struttura esistente per la discesa in spiaggia (vedi foto). Dal sopralluogo è emerso che la rampa risulta danneggiata e inutilizzabile, rendendo l’accesso alla spiaggia particolarmente difficoltoso per chiunque abbia problemi di deambulazione.
Gli studenti progetteranno una nuova pedana proponendo varie soluzioni [ struttura in legno lamellare oppure in acciaio, calpestio in doghe lignee (perline), balaustra in legno massello o acciaio], e dovrà rispettare, nelle dimensioni e nella pendenza, i requisiti in materia di abbattimento delle barriere architettoniche. Saranno anche progettate le necessarie opere edilizie per la connessione della rampa alla pavimentazione del lungomare ed un numero adeguato parcheggi adatti alle persone con disabilità collegando questi ultimi alle spiagge con un apposito percorso che attraversa l’area verde.
Obiettivo primario del progetto è quello di pensare a delle attrezzature minime di servizio, connesse all’uso balneare, completamente accessibili alle persone disabili, motorie e sensoriali. Un’area balneare completamente attrezzata per il bagnante con necessità speciali è qualcosa che manca agli arenili della nostra cittadina, dove sono molte le associazioni di categoria che si battono per ottenere lidi accessibili e completamente fruibili.
Le difficoltà maggiori per l’uso degli arenili sono riscontrate dalle persone disabili su sedia a ruote, per l’impossibilità di muoversi sulla sabbia, ma riguardano anche coloro che hanno difficoltà nella deambulazione e le stesse persone con disabilità sensoriali.
L’obiettivo è stato quello di progettare una struttura in cui ogni persona, anche in condizioni di svantaggio fisico, possa fruire dei servizi in autonomia, andare al bar, poter arrivare da solo ad un ombrellone, magari potendo anche scegliere la fila più vicina o lontana dalla battigia, arrivare direttamente dentro il mare su una passerella. Non ci si è proposti di fare la spiaggia dei disabili, ma la spiaggia per tutti.
Con quest’ottica nuova all’interno di una cultura progettuale sull’accessibilità, il progetto si propone di abbattere anche le barriere culturali. La passerella non sarà solo utile agli utilizzatori di sedia a ruote, ma sarà molto gradita dalle mamme con carrozzina o passeggino, da coloro che non sopportano di scottarsi i piedi. Si dovrà chiedere al bagnino un ombrellone più comodo, se lo si desidera, e non un ombrellone dedicato ai disabili.
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