Entusiasmo alle stelle per l’archeologia ad Ostia Antica
27 novembre 2019
Oggi i ragazzi del triennio CAT del “Di Vittorio” hanno visitato il parco archeologico di Ostia. Il sito deve il suo nome al termine latino ostium, foce o bocca, riferito al fiume Tevere che, anticamente, aveva un corso diverso da quello attuale e lambiva solo la parte a Nord di Roma. Il mare era molto più vicino e la tradizione attribuisce ad Anco Marzio la sistemazione delle saline sull’antica linea di costa (620 a.C.). Tuttavia, ai ragazzi è stato fatto notare che la tradizione non necessariamente coincide con la storia. Dai documenti archeologici presenti nel sito ed opportunamente illustrati dai professori, è emerso che l’esplosione dell’insediamento è databile intorno al IV – III secolo a.C., in coincidenza con l’acquisita importanza dei commerci. Al loro ingresso i ragazzi hanno potuto ammirare lo schema urbanistico classico con il decumanus maximus come via principale che taglia la pianta degli insediamenti in diversi quadrati o schemi rettangolari. Come si è fatto notare durante l’uscita, il decumanus correva da est ad ovest mentre il cardo massimo seguiva la direzione nord sud e tagliava perpendicolarmente la via principale (nel caso di Ostia la prosecuzione della via Ostiense). Lo schema delle strade tendeva, infatti, a ripercorrere la planimetria dell’insediamento militare delle centuriae disposte, negli accampamenti, su linee tra loro perpendicolari che suddividevano il terreno in tanti quadrati, ognuno dei quali costituiva il fondo per cento famiglie. I ragazzi si sono soffermati molto sulla costruzione delle strade, dai bordi, alle fondamenta, allo strato di malta misto a pietrisco (rudus) ad un ulteriore strato di sabbia, malta e pozzolana sul quale si poggiavano i basoli. I professori hanno fatto notare come, nel corso dei secoli, l’antica strada romana abbia subito dei danni per la posa di alcuni pini ai bordi della via. Tuttavia le scoperte non si sono fermate al sistema viario. Siti di particolare interesse, durante l’ uscita, sono stati la caserma dei Vigiles, in età romana sede di un distaccamento stabile di 400 uomini: i resti visibili oggi risalgono ad età adrianea. I ragazzi sono stati molto interessati nello scoprire le abitazioni dei soldati. Ripreso il decumanus i ragazzi si sono diretti al teatro. Hanno ammirato il magnifico piazzale delle Corporazioni, progettato sotto Augusto e risalente ad età adrianea con file di colonne laterizie su tre lati e resti di splendidi mosaici raffiguranti le corporazioni di mestiere che ottenevano una maggiore “visibilità” in cambio di offerte al teatro. I ragazzi hanno ammirato la struttura architettonica di un teatro romano e ne hanno osservato i caratteri distintivi: l’orchestra, la cavea, le alte mura perimetrali. Una rapida camminata ha consentito ai più curiosi di ammirare la via dei morti che sembra essere stata frequentata almeno dal secondo secolo a.C.: la via costituisce una grande necropoli nella quale sono disposti dei sarcofagi di diverse dimensioni e, delle urne contenenti le ceneri dei defunti e tombe più importanti delle persone più ricche. Un ragazzo di quarta, tornando, ha definito la necropoli “spettacolare”. I docenti accompagnatori hanno fatto notare la differenza tra le insulae e le domus; le prime costituiscono un chiaro esempio di edilizia popolare ed hanno avuto la loro esplosione con l’incremento della popolazione nell’Urbe. I ragazzi hanno ammirato un esempio di domus nella domus di Amore e Psiche, riccamente adornata, con giardino e ninfeo interno. Gli alunni del “Di Vittorio” hanno potuto vedere anche il Foro, sito nel punto d’intersezione delle due vie principali, la Basilica giudiziaria, le thermae. Alcune divertenti “chicche” sono state per i ragazzi le due Osterie visitate, con pitture satiriche alle pareti e raffigurazione del cibo che i romani amavano consumare. E’ stata un’uscita ricchissima di spunti, molto ben preparata e gestita: lezioni intere sono state dedicate alla spiegazione di ciò che avrebbero visto. Un plauso agli organizzatori, professoressa Cola, professor Ristorini e professor Pirito per aver ideato l’uscita ed averla resa così accattivante con le lezioni nei giorni precedenti in vista della visita.
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