L’anno scorso era stata l’allieva Sara Raggio a raccontare agli studenti dell’Alberghiero di Ladispoli la sua esperienza di studio con Intercultura a Kazan, capitale del Tatarstan, nella Federazione Russa. Quest’anno, a farlo insieme a lei, sono stati altri due studenti dell’Istituto di via Federici, Alessio e Francesco Bargiacchi, di ritorno dalla Bolivia e dagli Stati Uniti. Da poco hanno anche discusso la loro relazione sul periodo di formazione trascorso all’estero, davanti ai membri della Commissione Valutazione dell’Alberghiero, pronti a completare, di nuovo a Ladispoli e forti della loro ‘esperienza internazionale’, il percorso di studi iniziato all’Alberghiero,
“Si tratta di iniziative di straordinario valore – ha commentato la Dirigente Scolastica dell’Istituto Professionale di via Federici Prof.ssa Vincenza La Rosa – che consente agli studenti partecipanti di potenziare le proprie competenze linguistiche, ma soprattutto di entrare in contatto diretto con altre culture, nella prospettiva di quell’ ‘educazione alla mondialità’ che rimane un obiettivo primario della formazione e un insostituibile percorso di crescita”. “L’Alberghiero di Ladispoli è orientato da sempre al confronto e allo scambio interculturale. – ha aggiunto la Prof.ssa Carmela Panzella, Docente di Inglese delI’ Istituto Professionale di via Federici – Ai nostri studenti proponiamo anche stage all’estero e sempre più spesso gli allievi decidono di rimanere a svolgere la loro attività professionale in Paesi diversi dall’Italia”.
Sono state Monia Di Franco, Responsabile Ospitalità e Daniela Pangia, Responsabile Scuole di Intercultura, a spiegare agli studenti delle due sedi dell’Istituto Superiore ‘Giuseppe Di Vittorio’ la missione e l’organizzazione dell’Associazione di volontari che da decenni si impegna nell’internazionalizzazione della formazione. “Puntiamo sull’apertura alla diversità e sulla possibilità di ampliare i propri orizzonti culturali attraverso la conoscenza dell’ ‘altro’. La nostra – hanno affermato – è un’Associazione onlus, accreditata presso il Ministero dell’Istruzione e alimentata solo dalla passione per l’interculturalità, il dialogo, l’incontro e lo scambio di conoscenze fra Paesi diversi. Crescere significa anche e soprattutto avere il coraggio di mettersi alla prova in nuovi contesti di apprendimento per scoprire le proprie potenzialità. Personaggi illustri – hanno aggiunto Monia Di Franco e Daniela Pangia – hanno frequentato i corsi di Intercultura: gli astronauti Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti, ma anche Marco Balich, Luca Barilla, Maria Concetta Mattei. Tutti hanno commentato la loro esperienza nello stesso modo, sottolineando cioè che i loro orizzonti culturali si sono ampliati in modi che non avrebbero mai potuto immaginare”.
Migliaia di volontari al lavoro nel settore scolastico ed educativo per sensibilizzare i giovani alla dimensione internazionale dell’apprendimento. E’ la missione di Intercultura, la Onlus che lavora da decenni, inviando all’estero oltre 2200 studenti italiani delle Scuole Secondarie, ogni anno, e accogliendo nel nostro Paese allievi di ogni nazionalità. Seminari, conferenze, convegni, corsi di aggiornamento e di formazione: le attività sono molteplici ed articolate. L’obiettivo è chiaro: favorire in ogni modo l’incontro e il dialogo tra individui appartenenti a tradizioni culturali diverse, facilitare la conoscenza e quindi la comprensione reciproca e la collaborazione. Nel 2015 Intercultura ha festeggiato i 60 anni di attività in Italia. “Per un giovane è un’esperienza unica – spiegano i suoi dirigenti – che mette alla prova le risorse cognitive, affettive e relazionali, che ri-configura valori, identità, comportamenti e apprendimenti. Imparare a leggere e ad utilizzare altri codici, saper riconoscere regole e principi diversi, orientarsi fuori dal proprio ambiente umano e sociale utilizzando “le mappe” di una cultura altra – proseguono – non è affatto semplice, esige un impegno che va molto oltre quello richiesto dalla frequenza di un anno di studio normale: al centro di un’esperienza di questo tipo c’è lo sviluppo di competenze interculturali, ma occorre mettere in evidenza che sono in gioco anche altri apprendimenti: tutti quelli richiesti dall’ ‘Europa della conoscenza’”. Le scuole che aderiscono al Progetto educativo di Intercultura sono oltre 900 ogni anno. Il motivo è semplice e risiede nel valore aggiunto di una formazione “globale”, in grado di confrontarsi con l’esterno e di misurarsi con approcci didattici ed educativi diversi.
La storia di Intercultura è interessante e singolare. Forse nessuno, alle origini di questa avventura, ne avrebbe immaginato gli sviluppi. Il contesto è quello della Prima Guerra Mondiale. Correva l’anno 1914, quando un gruppo di giovani intellettuali americani a Parigi decise di organizzare una rete di ambulanze a supporto dell’Ospedale di Neully. Da qui nascerà il primo nucleo dell’A.F.S. (American Field Service). Dall’assistenza sanitaria, si passò all’attività culturale ed educativa. Nel 1919, in un Bollettino di A.F.S. si scriveva: “Per quattro anni abbiamo cercato di far capire l’America ai Francesi e la Francia agli Americani: questo sforzo non deve finire con la guerra; non dobbiamo diventare un club di reduci: ci è stato suggerito di creare delle borse di studio per Francesi in America e per Americani in Francia”.
Era cominciato il percorso di AFS come Associazione per lo scambio interculturale.
Nel 1946 l’attività si sviluppò su scala mondiale e venne allargata agli studenti più giovani, scegliendo come fascia di età preferenziale quella degli allievi delle Scuole Medie Superiori.
Nel 1955 nacque ‘AFS Associazione Italiana’, nota oggi come Intercultura, con i primi comitati locali a Roma, Milano, Torino, Firenze e Trieste. Da allora in poi, la crescita è stata continua ed ininterrotta, fino ad arrivare ai 157 Centri Locali e ai circa 4500 volontari di oggi: un vero e proprio “esercito di pace”, come amano definirsi, al servizio di tutti coloro che sono interessati all’apprendimento interculturale.
Intercultura è un Ente di Formazione accreditato presso il Ministero dell’Istruzione ed assicura quindi la validità dei titoli di studio, anche per quanto riguarda la certificazione dell’Alternanza Scuola-Lavoro. L’Associazione consente, inoltre, di accedere a borse di studio. Al rientro in Italia, come previsto dalla Nota MIUR 843 del 2013, gli studenti possono essere ammessi all’anno scolastico successivo. La scadenza per l’iscrizione ai programmi di Intercultura (annuali, semestrali, trimestrali e bimestrali) è il 10 novembre.
Per ulteriori informazioni: www.intercultura.it
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