Saranno presentati mercoledì 12 dicembre all’Istituto Superiore ‘Giuseppe Di Vittorio’ i 5 Moduli del Progetto europeo ‘INCLUSIONE SOCIALE E LOTTA AL DISAGIO’’, finalizzato al recupero degli studenti con problemi di motivazione allo studio o a rischio di abbandono scolastico.
Educazione motoria (Tutor Prof.ssa Ambra Ruia, Esperto Stefano Zarfati – 2 Moduli di Orienteering, il primo introduttivo e il secondo di conoscenza del territorio); Arte e Teatro (Tutor Prof. Arturo Gismondi, Esperto Prof. Pierluigi Palla), Scrittura creativa (Tutor Prof.ssa Valeria Mollo e Prof.ssa Federica Sbrana, Esperta Dott.ssa Francesca Lazzeri – 2 percorsi, il primo per il rafforzamento delle competenze di base in lingua italiana, il secondo di Citizen Journalism), Sportello di ascolto psicologico per accrescere l’autostima e le capacità relazionali (Dott. Jacopo Paris): questi i settori e le attività caratterizzanti il Progetto finanziato dall’Unione Europea.
A spiegare il senso dell’iniziativa è la Prof.ssa Vincenza La Rosa, Dirigente Scolastica dell’Istituto Superiore ‘Di Vittorio’ di Ladispoli: “Lo scopo – ha spiegato – è quello di puntare sulla motivazione degli studenti, personalizzando ulteriormente i percorsi di apprendimento e assicurando una migliore centratura sui bisogni individuali. La chiave di volta per raggiungere questo traguardo è rappresentata sia dalla flessibilità, sia dall’acquisizione di conoscenze e competenze caratterizzate da una maggiore ‘trasversalità’”.
“Per quanto riguarda il contrasto al fenomeno della dispersione scolastica, – ha aggiunto la Prof.ssa Daniela Clementi, Docente di Diritto e Economia dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli – l’intenzione è quella di puntare sull’innovazione e sulla qualificazione dell’offerta scolastica, agendo lungo due linee direttrici: da un lato, la creazione di reti più solide tra studenti, famiglie e territori, nell’ottica dell’inclusione scolastica e sociale dei soggetti più a rischio (disabili, immigrati, vittime di bullismo); dall’altro, il ricorso al valore aggiunto dei linguaggi “crossmediali” (cinematografico, televisivo, ipertestuale), delle arti performative (musica, danza, teatro, cinema) e delle attività sportive”.
Affrontare una difficile sfida: quella di uscire da una crisi congiunturale con perduranti ripercussioni sull’occupazione e sulla crescita. E’ questo l’obiettivo primario della politica di coesione dell’Unione Europea. Sono nati così i PON (Piani Operativi Nazionali) 2014-2020: programmi di sviluppo pensati anche per la scuola e finanziati con fondi specifici estesi a tutte le regioni italiane. Se la prima tranche del Ciclo 2007-2013 aveva consentito di raggiungere risultati importanti in merito alla lotta contro la dispersione scolastica, al potenziamento delle competenze e al miglioramento complessivo del servizio scolastico erogato sul territorio, i ritardi da colmare rispetto alla media UE sono rimasti ancora consistenti. Promozione di un accesso paritario all’istruzione, miglioramento dell’utilità dei sistemi di insegnamento per il mercato del lavoro, qualificazione della formazione tecnica e professionale, adozione di approcci didattici innovativi anche attraverso l’accesso a nuove tecnologie e la fornitura di strumenti di apprendimento adeguati: questi e molti altri gli obiettivi dei PON per le scuole, da raggiungere attraverso oltre trenta azioni di orientamento, formazione, aggiornamento, sostegno e riqualificazione.
‘INCLUSIONE SOCIALE E LOTTA AL DISAGIO’ è, dunque, il nome del Progetto Pon ai nastri di partenza all’Istituto Superiore ‘Giuseppe Di Vittorio’ di Ladispoli e destinato proprio agli allievi in situazione di svantaggio socio-culturale, a rischio di abbandono del percorso scolastico e formativo. A coordinarlo saranno i docenti della Commissione PON Daniela Clementi, Giuseppina Cappa e Daniele Manzo.
A richiedere interventi sempre più incisivi nella lotta alla dispersione scolastica sono del resto i dati statistici. Se la situazione è migliorata sensibilmente rispetto a dieci anni fa, quando la percentuale raggiungeva il 20,8% (oggi siamo al 14,7%), l’Italia rimane ancora lontana dall’obiettivo stabilito dall’Unione Europea per il 2020: 10%. Il problema è evidentemente più diffuso nelle periferie metropolitane e nelle aree caratterizzate da forte disagio e deprivazione sociale e culturale.
Il fine dei Progetti Pon è proprio questo: trasformare tali realtà in laboratori di sperimentazione didattica e di innovazione, mettendo in campo energie, risorse ed esperienze in grado di rispondere in modo efficace alla sfida dell’inclusione.
I corsi sono aperti a tutti gli studenti interessati che dovranno dare la loro adesione entro il 17 gennaio 2019, rivolgendosi direttamente alla Prof.ssa Daniela Clementi.
Le lezioni si svolgeranno in orario pomeridiano, sino alla fine dell’anno scolastico (31-8-2019).
Al termine del Progetto, saranno rilasciati Attestati con validità europea.
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